Un mio post scritto per il sito "Lo studente indeciso ai fornelli" Link: pensieriaifornelli.it
Un’altra tendenza, che forse non tutti sapranno, è l’aumento di chi vuol intraprendere questa carriera. Oltre 53.000 utenti l’ultimo mese hanno cercato sulla Rete informazioni “sulle scuole culinarie” (dati provenienti da “Search Engine”). Si pensa che questa tendenza sia guidata dall’aumento significativo del fenomeno televisivo da qualcuno denominato “cooking show”.
Da una parte ci sono esempi di una cucina raffinata, ricercata con cuochi famosi che fanno molto glamour. Dall’altra quelli di una cucina quotidiana, economica e semplice, plasmata sull’arte dell’arrangiarsi, che utilizza ingredienti pronti , per avere il maggior risultato con la minor fatica.
La pratica culinaria abbandona così l’orizzonte ordinario per diventare un hobby, un’azione ludica, trasformando un pasto in un “evento speciale”, in un’occasione per esibirsi. La tele cucina dà così suggerimenti per affinare il gusto, spunti estetici prima che tecnici. E proprio per questa ragione viene proposta una cucina del sapere, dello scoprire, del viaggiare che presuppone, oltre che un interesse, una certa vivacità. Dove i fornelli diventano quindi il campo di un’attività ricreativa per chi la fa e chi la guarda, orientata al piacere prima di tutto. In fin dei conti, la cucina riprende così il suo antico aspetto sociale, conviviale, in cui mettere in gioco le proprie abilità.
Se non vogliamo mangiare sempre cibi surgelati, oppure se preferiamo risparmiare soldi e tempo, ci affidiamo a quei personaggi “comuni”, carismatici che possano rappresentare meglio una parte di noi se non la proiezione di quello che non siamo o vorremmo essere.
Forse alla fine, diventeremo tutti dei cuochi provetti, mentre gli chef continueranno a svolgere il loro mestiere sotto la luce dei soli fornelli. Oppure, come altri dicono, sarà la televisione che semplicemente avrà saputo “cucinare bene i suoi telespettatori”.
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