sabato 28 novembre 2020

@naufraga_felice

Non era la penna 
a dare forma alle parole 
ma le parole
a quello schizzo d’inchiostro 
amaro.

Nella musica respiro le note del mio cammino. Non scrivo poesie, ma rammendo parti di vissuto che attraverso una porta giungono in questo nastro di dove. È un luogo impalpabile, soave, consolatorio: ristoratore silenzio. Come la vista della terra per il naufrago, come l'aurora del mattino per l’insonne. Nessun tormento. È più di una promessa: lasciarsi scaldare da ciò che il cuore matura. Lasciarsi guidare dal vento. Saranno come dei ricordi incrociati, delle storie mancate in questo nido infinito di mani. Amore profondo. Intenso. Reale. Infinito. Perduto e desiderato. Sperato. Ora, qui, sempre. 

Nel coraggio di essere e diventare, di cambiare e ancora, con forza, sospirare il domani.
#NaufragaFelice