Capitano giorni in cui senti dentro di te una grinta che ti farebbe scalare una "montagna", altri invece, in cui la tua autostima sembra farti da tappetino... C'è chi direbbe che Saturno o Marte ti sta facendo qualche scherzo, c'è invece chi, come me, pensa che non sia ancora arrivato il giusto "segnale".
Quante volte vi è successo di leggere una frase, una dichiarazione, di sentire una parola in un film, alla radio... che vi ha risollevato, che vi ha riaperto gli occhi?
Arriva, così, quella parola giusta, quel segnale che in tanti invochiamo quando tutto va per il verso sbagliato e tutto d'un tratto: la luce.
Avvolte mi chiedo se siamo noi, in effetti, a far sì che quella vicenda si verifichi oppure se quella parola detta o letta sia arrivata così, dal "cielo", per caso.
Mi viene in mente il finale di un film, in cui il protagonista, un grande attore, recita: " Se non ti stanchi di aspettare, le cose prima o poi arrivano...". E qui, ognuno avrebbe la propria filosofia: "Aspettare sì, ma non passivamente, desiderando ardentemente ciò che si vuole..." e via dicendo.
Una sera, prima di andare a letto, lessi su una rivista che non avevo mai letto prima, queste precise parole: "La vita è fatta di persone da amare giorno per giorno, malgrado tutto. La vita è fatta di parole che possono essere preziose nel ricordo, oppure ferire o consolare. La vita è fatta di piccoli gesti usuali che possono essere indimenticabili, di azioni di terribili o di bontà infinita. La vita è generosa, con chi la sa amare. Con chi sa apprezzare sia lo splendore del mattino che le ombre della sera, senza paura della notte".
Non ricordo nemmeno il contesto in cui lessi questo virgolettato, ma mi colpì, come una pacca sulla spalla, anzi no, come un colpo sulla testa di un amico che esclama: "Ehi, ma che fai?!". Come se stessi sprecando il mio tempo con cose futili, su pensieri inutili, su ragionamenti che di razionale avevano ben poco...
A parer mio, arriva un momento, anzi ne arrivano tanti a sprazzi, che ti bloccano per un po', un lungo momento quasi fosse eterno, in cui hai bisogno di fermarti per capire... di quegli istanti in cui dici: "Ho bisogno di stare da solo"; ma alla fine che sia il tuo cuore, che sia la tua mente, che sia quella di un altro... arriva la scintilla che fa riaccendere il meccanismo, che rimette in moto il tutto, che ti fa andare avanti senza rimpianti e senza dubbi: il peggio, per adesso, è passato.
Una piccola e "banale" riflessione, ma è sempre meglio condividerla che tenerla per sé.
Lucia G.
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