Scrissi questa frase sul mio diario
quando avevo 15 anni, pensando che se avessi scritto mai un libro o il primo di
tanti - magari! - avrei voluto chiamarlo così.
A volte capita che in un frangente, in uno scorcio della nostra vita, si accenda una lampadina, una spina fa il suo dovere, un omino ci fa capire dov'è il dolore e il dolore dov'è il problema.
Io non ho la soluzione, ma nella mia vita corro alla ricerca di tante soluzioni, di piccole o di grandi spiegazioni. Se corro in avanti è perché a volte sento la paura che un domani non ci sia o che l’oggi sia troppo breve per scrivere ancora, per cercare, per trovare una risposta adeguata alle mie domande: le domande di tutti.
Perché un giorno possa trovare, trovarmi di fronte a un qualche assaggio di felicità. E poterla condividere con qualcuno. Elio Vittorini in un'intervista scrive: «Il primo dovere degli uomini è di essere felici. Questo non per se stessi, naturalmente, ma nella storia e di frodurre calore, mica è per sé, nel risultato, è per gli altri». Dunque assolviamo con entusiasmo al nostro dovere!
A volte capita che in un frangente, in uno scorcio della nostra vita, si accenda una lampadina, una spina fa il suo dovere, un omino ci fa capire dov'è il dolore e il dolore dov'è il problema.
Io non ho la soluzione, ma nella mia vita corro alla ricerca di tante soluzioni, di piccole o di grandi spiegazioni. Se corro in avanti è perché a volte sento la paura che un domani non ci sia o che l’oggi sia troppo breve per scrivere ancora, per cercare, per trovare una risposta adeguata alle mie domande: le domande di tutti.
Perché un giorno possa trovare, trovarmi di fronte a un qualche assaggio di felicità. E poterla condividere con qualcuno. Elio Vittorini in un'intervista scrive: «Il primo dovere degli uomini è di essere felici. Questo non per se stessi, naturalmente, ma nella storia e di frodurre calore, mica è per sé, nel risultato, è per gli altri». Dunque assolviamo con entusiasmo al nostro dovere!
Perché alla fine ciò che conta è sentirsi felici e sentirsi davvero in pace con se stessi: quonte ad essa, di fronte al genere cui apparteniamo. Come il sole, per esempio, ha il dovere di splendere e prando avremo fatto il possibile per cercare una
soluzione al nostro perché.
Tutti ne abbiamo uno, forse Uno. E io ci provo, anzi do il meglio di me stessa, anche in quel giorno fiacco, quando sento di aver perso l’unità, la forza e la determinazione.
Ma è nella gioia di ritrovarmi che riscopro tutto ciò che non avevo mai perso.
E ricomincio a correre, a scrivere le mie giornate su un nastro di dove che scorre veloce come i miei pensieri. Come se dovessi morire domani. Come se un oggi fosse troppo breve per sorridere ancora, per credere che tutto il nostro essere sia un vero miracolo. E se un nuovo battito di ciglia ci darà il tempo, questo, forse, non sarà nuovo, ma sarà ancora nostro.
A noi il dovere di correre, rialzarci, aiutare, sostenere e ricominciare. Ancora e ancora. E quando saremo stanchi di ballare la musica continuerà a suonare anche senza di noi. Dopotutto, si sa, l'Oggi ha già indossato le sue scarpe migliori per correre verso il Domani.
Tutti ne abbiamo uno, forse Uno. E io ci provo, anzi do il meglio di me stessa, anche in quel giorno fiacco, quando sento di aver perso l’unità, la forza e la determinazione.
Ma è nella gioia di ritrovarmi che riscopro tutto ciò che non avevo mai perso.
E ricomincio a correre, a scrivere le mie giornate su un nastro di dove che scorre veloce come i miei pensieri. Come se dovessi morire domani. Come se un oggi fosse troppo breve per sorridere ancora, per credere che tutto il nostro essere sia un vero miracolo. E se un nuovo battito di ciglia ci darà il tempo, questo, forse, non sarà nuovo, ma sarà ancora nostro.
A noi il dovere di correre, rialzarci, aiutare, sostenere e ricominciare. Ancora e ancora. E quando saremo stanchi di ballare la musica continuerà a suonare anche senza di noi. Dopotutto, si sa, l'Oggi ha già indossato le sue scarpe migliori per correre verso il Domani.
Post scritto nel novembre 2015. Citazione tratta dall'intervista a E. Vittorini, Scrivo libri ma penso ad altro, a cura di R. De Monticelli, “Il Giorno”, 24 febbraio 1959.
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