sabato 23 febbraio 2013

"Amare chi ci toglie la libertà"

"Chi si pone fuori dal sistema, finisce per trasformarsi nel mostro che giustamente combatte".
Non è solo un'affermazione, è un legge che si ripete nella storia.  

La nostra Italia galleggia in un brodo di ingiustizie, di disillusione e di rabbia. Il 50% degli elettori (sondaggio Sole24ore) si dichiara schifata dai partiti. Ecco che la società diventa un trampolino per chi si fa carico di questa rabbia e di queste ingiustizie, di chi si innalza a salvatore della Patria.
Un ideale, una causa, il Bene comune, incarnato da un leader, da un movimento, da un partito.

Per questa riflessione ho trovato spunto da un articolo de La Repubblica.
E' FREUD che ci parla benissimo di questo. Una forma di populismo contemporaneo che si nutre di pubblicità e di social networking. Oggi si va alla ricerca di un nuovo paladino che possa accontentarti, "liberarti".
LIBERTA': Il concetto su cui preme Freud in tema di demagogia. Un demagogo, il cosiddetto padre-padrone, promette, e non promette altro che liberarti "dalle tasse, dalla vecchia politica, dalle istituzioni..." e tu, non puoi far altro che annuire. Perché è quello che vogliono tutti, o almeno apparentemente.
"Amare chi ci toglie la libertà". La libertà comporta grandi responsabilità, ecco perché il padre-padrone promettendo il "progresso" accoglie quei figli, che temendo la precarietà economica, sociale, esistenziale, corrono da lui. Un leader in cui identificarsi che possa, con il suo carisma così ammaliante, spegnere ogni nostra facoltà critica.
Oggi si parla tanto di anti-politica. Abbiamo bisogno di rinnovamento, è vero.
Ma noi  abbiamo anche bisogno della politica, nel vero senso del termine, dell'amministrazione della cosa pubblica, solo che siamo stanchi di quella "Roma Ladrona" e di chiunque si presti a giochetti contorti alle spalle degli italiani.
Se qualcuno vuol porsi al di fuori di questo sistema, della mediazione mediatica e del confronto politico, finirà comunque col generare il mostro che giustamente combatte!
I leader d'oggi non vogliono sottomettersi alla Legge, se non quella che essi stessi pretendono di rappresentare come "nuova". Ma questa è una storia già sentita. E le loro promesse sembrano diventare veri ricatti morali.
Soluzioni  come: "Restituire i soldi dell'Imu" o ""Non pagare più il debito pubblico", sono proposte eguali e auto-distruttive. E chi pagherà, allora, il buco delle già fragili finanze italiane?!
Tutti vediamo quanto poco faccia la classe politica dirigente per diminuire quel fossato creatosi tra loro e noi gente comune con i nostri problemi quotidiani.

In tanti pensiamo che non ci sia un alternativa valida e convincente al 100%. Abbiamo paura. Non è passato molto da quando l'Italia ha toccato il fondo.
Dobbiamo credere però che non sarà un'unica persona a cambiare magicamente le nostre sorti. Eppure, oltre i nostri mille doveri, il cambiamento inizia dai vertici ed è da lì, infatti, che dovrà partire una richiesta che avanzano tutti: RESPONSABILITA'. 
Forse, è la solita ramanzina dei giornali di questi giorni.
Ma non dobbiamo farci distrarre dagli spettacoli per non pensare ai problemi veri e ai cambiamenti necessari.
Per uscire da questa crisi è essenziale tanto coraggio, sobrietà e trasparenza. Non facciamoci accecare dalla rabbia, non ha mai portato a nulla di buono e se è vero che "anche se non condivido la tua idea, darei la vita per far sì che tu la esprima", non perdiamoci d'animo e azioniamo il NOSTRO pensiero, con le nostre parole, verso i nostri reali bisogni.

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