lunedì 4 febbraio 2013

La crisi e gli italiani



I tagli alle spese: una vera lotta alla sopravvivenza quotidiana



“In Italia sei famiglie su dieci hanno un reddito inferiore a quello medio (2.482 euro al mese circa) e ben otto milioni di persone sono considerate povere”. Quattro anni dopo, siamo tutti testimoni dell’effetto crisi economica a carico soprattutto dei giovani, degli anziani, delle donne più degli uomini, delle persone disabili e delle comunità marginali ed etniche. È quanto emerge dal rapporto Istat dal titolo “Noi Italia, 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo” del 2013. I costi sociali del fallimento economico sottopongono i singoli e le famiglie a innumerevoli tagli sui consumi, motore del nostro sistema economico.
Eppure, non sono necessarie ricerche e numeri, basta guardarsi attorno: c’è chi ha perso il lavoro, chi fa fatica a trovarlo, nonostante titoli ed esperienza, c’è chi entra a stento nei negozi per paura di spendere, c’è chi si è indebitato per poterlo fare. Soprattutto è il ceto medio a risentire di questi tagli così austeri, che non risparmiano sanità e istruzione. Nel quarantaseiesimo rapporto Censis annuale sulla situazione sociale del Paese si legge, infatti, un vero e proprio “smottamento del ceto medio”.  Inoltre: “2,5 milioni di famiglie hanno venduto oro o altri oggetti preziosi negli ultimi due anni, 300 mila famiglie mobili e opere d'arte, l'85% ha eliminato sprechi ed eccessi nei consumi, il 73% va a caccia di offerte e alimenti poco costosi”.
Chi fa fatica a tirar alla fine del mese non sono, quindi, solo badanti, camerieri stagionali, padri e madri di famiglie numerose, ma anche impiegati, dirigenti e professionisti. Un dato certo e significativo è la fila che s’ingrossa davanti ai discount, ora frequentati non più soltanto da famiglie a basso reddito. In tempo di crisi gli italiani hanno sviluppato un nuovo e ormai noto modello di consumo, navigando in rete, comparando i prezzi dei volantini, girovagando per gli outlet o per i mercatini dell’usato, chiedendosi perché spendere di più, se si può avere lo stesso prodotto a meno. La corsa ai saldi e alle “offerte speciali” sta diventando una pratica sempre più diffusa. “C’è crisi, basta con gli sprechi”. Parole d’ordine che dettano regole e nuove modalità di consumo per difendere il portafoglio. Si riducono i divertimenti, le spese superflue, ma si fanno anche tagli su spese mediche e scolastiche. Da un lato, si ricorre ai “rimedi della nonna” o ci si azzarda a curarsi da sé, magari consultando un sito preposto online, dall’altro, ci si organizza in tempo con l’usato-libri e anche in questo caso viene in aiuto la rete. Si cerca di risparmiare su elettricità, riscaldamento e benzina, ma anche sui propri hobby. Gente che rinuncia all’abbonamento della palestra e preferisce fare una corsetta nel verde, se ne ha la possibilità. Si viaggia meno e per meno giorni, magari scegliendo di rimanere in Italia, invece che andare all’estero. Una spesa intelligente che tenta quanto meno di raggirare la lotta continua per la sopravvivenza quotidiana. 
Fonte immagine: Attualissimo.it

Lucia Geremia

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