"La verità e la bellezza sono scomode" Tara Gandhi
Niente fiori
d’arancio quest’anno tra Miss Italia, il concorso storico di bellezza (nato nel
1939) e la sua trasmissione televisiva sulla Rai. La presidente Anna Maria
Tarantola da quest’anno ha deciso di lasciar fuori le Miss dalla tv pubblica
per una scelta editoriale. Sostenuta da più voci, istituzionali e non, in virtù del
valore della bellezza soprattutto nel sociale, l'organizzatrice del concorso Patrizia Mirigliani ha annunciato che, con o senza la Rai, Miss Italia
continua.
Convegno sul valore sociale della bellezza |
La senatrice Silvana Amati (PD), ha preso spunto da un articolo comparso sul quotidiano La Stampa che titolava "Né isole, né Miss". Nell’articolo, la presidente della Rai Tarantola, "bandisce" Miss Italia dalla rete perché le donne possano essere rappresentate diversamente.Amati, definendo “inaccettabili” le dichiarazioni rilasciate dalla Tarantola, ha affermato che"se è vero che le miss sono un prototipo di immagine femminile così negativo, che cosa propone in risposta il servizio pubblico?".
Un convegno interessante perché non si è discusso sul concorso di bellezza in sé, ma sulle varie iniziative promosse da Miss Italia in
collaborazione con altre associazioni a scopo benefico. E a farlo è stato un filmato e le varie testimonianze di associazioni quali la Komen, la
Nesco, l'Università del Sacro Cuore di Roma, L'Anmil, La fondazione Vertical,
l'Associazione "Incontra Donna", il concorso Miss France, l'Enpa e la
Lega del cane.
Se Lucia Bosè, presente all'incontro, poteva apparire di
parte nell'affermare che Miss Italia non può morire, perché risorsa del cinema e
non solo, allora il messaggio del Cardinale Gianfranco
Ravasi poteva sembrare una voce fuori dal coro. Invece: "In una società in
cui bellezza è sinonimo di apparenza, è necessario riproporla in tutta la sua
forza, perché è attraverso di essa che si può giungere ad orizzonti più alti.
La bellezza va amata". Parole in
sintonia con il resto delle dichiarazioni.
“Il valore sociale della bellezza: perché estetica ed etica
sono le facce della stessa medaglia”,nella libertà e responsabilità di chi lo
propone, aggiungo io. E se "la bellezza e
la verità sono scomode", come aveva affermato Tara Gandhi durante un
incontro con le Miss, se ne ha la conferma.
Tra i vari interventi a favore della causa, quello di Isabella Rauti, presidente di ‘Hands
Off Women’: “C’è stata una deriva di
velinismo, nella società e nella politica, si è fatto poco e ora decidono
di fare la guerra alla bellezza - ha spiegato Isabella Rauti - mentre
accettiamo immagini femminili negative nella pubblicità. Bellezza e intelligenza possono camminare
insieme. Belle, intelligenti e impegnate nel sociale è un messaggio di
educazione e cultura che dobbiamo sostenere".
Dal canto suo, Anna Maria Tarantola sostiene che “la Rai, come
concessionaria del servizio pubblico in Italia” deve “avere una sua distinguibilità,
una sua cifra”. Nell’intervista a La Stampa il presidente della tv pubblica, a
un anno dal suo insediamento, spiega che Viale Mazzini deve prediligere “la
qualità, sempre, in tutto: informazione, fiction, intrattenimento”. Per questo,
sottolinea, “abbiamo abolito L’isola dei famosi e Miss Italia perché non
rientravano in questo progetto“.
Isole e miss, un connubio che poco piace agli occhi di chi
sostiene il concorso. Durante il convegno in merito, infatti, in molti sono
convenuti nell’affermare che se si vuol fare “ferro e fuoco” alla
mercificazione del corpo della donna, allora bisognerebbe volgere uno sguardo
anche alla tutela dei diritti dei minori che negli show che li vedono
protagonisti sembrano quasi svanire. Una
questione anche di coerenza, a loro avviso.
Forse, se la bellezza non fosse interpretata solo attraverso misure e occhi maliziosi, si tornerebbe a concepire una sana bellezza, intesa come armonia, positività, luce. Una donna è bella anche per il mistero, per ciò che trasmette con il corpo, con la sensualità e non credo ci sia nulla di male in questo. Dostoevskij ha scritto che "la bellezza salverà il mondo". Guardare alla bellezza con occhi nuovi, senza alcuna ipocrisia. Ma c'è tutta una questione di filosofia estetica dietro che forse in pochi condividono, o semplicemente cononoscono.